Il Buon Dio stanco di vedere che molte cose non andavano per il verso giusto, un giorno decise di mandare un aiuto sulla terra per contrastare il potere arrogante e devastante del terribile Mafo.
Mafo era una forza subdola e oscura che si impadroniva del cuore dell’essere umano e lo faceva diventare cattivo, entrava nella vita delle persone e le rendeva infelici, le persone infelici diventavano a loro volta persone grigie e più passava il tempo da grigio chiaro diventavano grigio scuro scuro. Questo colore grigio cominciò dapprima ad invadere un lembo di terreno e con il passare del tempo si estese talmente tanto da arrivare da un continente all’altro attraversando i mari e i monti.
In soccorso delle persone buone arrivò in un bel giorno colorato Jò Falco, era un inviato molto speciale e attraverso il suo occhio di “falco” riusciva a trovare Mafo ovunque si nascondesse. Siccome il lavoro da fare era molto, Jò Falco si cercò un aiutante, lo trovò nel Capitano Luce il più audace e valoroso guerriero di luce in circolazione.
Jò Falco amava molto i bambini e tutto il suo lavoro aveva lo scopo di garantire loro un mondo senza Mafo.
“Omertà” spiegava, "non significa appartenere ad un gruppo ma permettere che Mafo continui ad agire invisibile a tutti".
L’inviato molto molto speciale aveva capito che il punto debole di Mafo era la luce, la chiarezza, difatti se tutti i bambini quando lo intravedevano o lo percepivano nell’oscurità lo chiamavano a viva voce e lo denunciavano “ Ecco Mafo, è lì che è nascosto “, egli indebolito si dissolveva per le grida cristalline che provenivano dal cuore buono e senza macchia dei bambini.
Jò Falco e il Capitano Luce avevano conosciuto strada facendo, molti amici impegnati come loro, nella lotta al perfido Mafo che con i suoi tentacoli sbucava sempre da qualche parte.
Ma loro lo trovavano sempre e ogni volta la battaglia si faceva sempre più difficile.
Un brutto giorno di maggio, Mafo riuscì a colpire Jò Falco.
Lo colpì così duramente che insieme a lui molte persone furono colpite e molti cuori furono spezzati.
Quel giorno le lacrime di molte persone, di tante brave persone, innaffiarono una piccola piantina che divenne improvvisamente un albero forte e maestoso, l’albero Falcone.
I bambini per parlare con Jò Falco vi appendevano i loro disegni, le loro lettere e poesie.
Lo spirito di Jò Falco che viveva nell’albero era ben lieto di rispondere loro e a volte anche un po’ si arrabbiava con chi lo piangeva troppo, a volte faceva cadere qualche fogliolina, a volte spostava un ramo, altre volte invece chiamava il suo amico Vento a soffiare nei capelli delle persone che si accostavano all’albero con il cuore gonfio di lacrime e sussurrava loro :”Io vivo, Io sono nelle vostre parole, nei vostri gesti, quando lottate, quando cadete, quando non avete forza di rialzarvi perché vi fa male il cuore e le ginocchia. Io ci sono. Io sono con voi".
venerdì 5 marzo 2010
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